Ho fatto il primo commento a un post a caso su facebook e mi è piaciuto un sacco




Mi sono sempre chiesto perche' le persone commentino post di tipi famosi, di giornali o comunque di cose non strettamente collegate a loro stesse, soltanto per vedere per iscritto la propria opinione, sfogarsi e al massimo prendere qualche like da profili con cui probabilmente non interagiranno mai piu'; quindi apparentemente senza trarne nessun tipo di beneficio personale.

Sono sempre rimasto colpito, pero', dal tempo che passo (anzi perdo) a leggere commenti sotto ai post. Anche quelli i piu' idioti. A quanto pare, per esperienza personale, non sono l'unico e neanche il peggiore lettore di stronzate. Per ogni post desidero ardentemente osservare come ha reagito la gente che l'ha letto e questo a volte diventa persino piu' importante di leggere l'articolo stesso.


Allora per una volta ho voluto provare a stare dall'altro lato della barricata. Da famelico lettore a leone da tastiera. Mi sono messo li', battendo i tasti con piu' forza di quanta necessitavano per acuire la spinta polemica da cui ero stato pervaso (sto giocando), e ho buttato giu' una prima bozza. Poi di getto ho scritto. Ma partiamo con l'analisi tecnica del gesto (Beppe, ndr):

- Partenza sprint con la polemica  

Ma porca la miseria

- uso del "ci" magistrale da difensore del popolo  

Google ci traccia

Ecco dai, rafforziamolo un po' questo "ci" (come gia' ho fatto in questa riga, fra l'altro)

praticamente tutti

Ole', adesso si usa la mossa del siamo stufi (richiamando in lontananza altre frasi in salsa grillina del tipo "e' colpa dei governi precedenti", "questo e' troppo", "basta con il magna magna")


da almeno 5 anni

Sbom. Passiamo con il lato tecnico: ecco l'argomentazione difficilmente confutabile a) perche' scritta oggettivamente bene, modestamente b) perche' nell'epoca di Alexa e Echo prova a dirlo che Google non ti traccia


per farci risparmiare due minuti sulla strada migliore per tornare a casa e consigliarci l'orario meno affollato di un ristorante.

Tutte cose che ci sembrano inutili, ora che neanche possiamo uscire, ma prima apparivano di gran lunga piu' importanti (e questo puo' essere l'inizio di un'altra storia..)

E noi ci facciamo problemi

Ecco questo nel 2020 non si puo' proprio fare. Il farsi i problemi, il tentennamento (ma potremmo anche chiamarlo "l'atteggiamento da PD") in un'epoca cosi' pragmaticamente populista, e' considerato su facebook a volte peggio che agire male. Inaccettabile!!!1! (A Roma poi di solito raddoppiano la b)

a tracciare la popolazione durante un'epidemia. Appare paradossale. 

L'appare paradossale e' forse il vero acchiappa like. Perche' comunque non sto su una pagina di un assessore a caso 5 stelle, sto sul Post. E come me, tanta tanta gente ha iniziato a seguire questo giornale perche' un paio di settimane fa e' stato l'unico a non pubblicare le indiscrezioni terroristiche sul decreto che hanno provocato la fantomatica fuga sconsiderata da Milano. Quindi e' un popolo di facebook piu' intelligente della media, che dovrebbe apprezzare piu' una chiusura un minimo elegante del tipo appare paradossale rispetto a un piu' terra terra E' uno schifo/vergogna/schifezza inaccettabbile!!1! (stavolta non ho resistito alla doppia b)


Quindi ecco l'analisi tecnica. Adesso, io ho scritto il commento di getto. E di getto 87 persone mi hanno seguito: a solo un'ora dalla pubblicazione piu' un quarto delle persone che ha messo like al post del quotidiano ha apprezzato il mio commento. Di loro, secondo me almeno la meta' non hanno neanche aperto l'articolo.

Eppure il mio commento e' palesemente una stronzata.

Cosa c'entra Google con uno stato? Forse Google ti puo' mettere in prigione, far pagare tasse o impedirti di andare da qualche parte? Ad oggi, e per fortuna, proprio no. 

Ho premuto, non so neanche io poi quanto consapevolmente, su quella sensazione di estrema diffidenza che tutti abbiamo (ed io in primis) nei confronti di una tecnologia che ci invade, per convincere e convincermi che ormai siamo spacciati, che per la salute e' bene rinunciare a quel poco di privacy che ci e' rimasto, sempre che ci sia rimasto qualcosa. 

La privacy e' una cosa molto piu' delicata e complessa. Se ci penso bene, l'idea che lo Stato sappia ad ogni ora in che posto sono non e' che mi piaccia poi cosi' tanto.

E se qualcosa che giorni fa mi sembrava totalmente inconcepibile come il sistema di tracciamento messo a punto da AliBaba in Cina, dove le persone hanno un codice e in base a quello possono o non possono entrare nei negozi, e' apparsa anche per un attimo maledettamente necessaria, e' stata anche responsabilita' di uno stupido commento su facebook. Che ha offerto preventivamente e senza sforzo una risposta convincente di 3 righe. 

Stupida, superficiale.

Ad almeno 100 persone. 

Che forse, quell'articolo, neanche l'hanno aperto. 

Ah, il 2020.


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