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Quanta fatica ad essere europei

Alcune volte i fenomeni scelgono (o meglio scegliamo noi) immagini iconiche ma non centrali per essere ricordati. Da italiano, del mondiale di calcio del 2006 ricordo soprattutto la corsa di Grosso dopo il gol contro la Germania, piuttosto che il suo ultimo rigore con cui effettivamente vincemmo. Allo stesso modo, l'incertezza e il vacillamento dell'Europa nell’immaginario comune sono racchiusi con più efficacia nello sguardo impacciato e attonito di Michel, mentre ad Ursula Von Der Leyen viene fatta accomodare dall’entourage di Erdogan su un misero divanetto lontano dalle sedie pompose dei due uomini di potere, rispetto alle battute estemporanee e incoerenti che hanno costellato il dibattito sui vaccini, ad esempio, che teoricamente avrebbero dovuto dire molto di più a proposito della crisi che l'Europa sta attraversando.   Perché di crisi si deve parlare. Economica, ma soprattutto identitaria, culturale e politica. La classe dirigente europea non riesce non solo a

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